skip to Main Content

PORTE APERTE…AL VIRUS

La burocrazia non ferma i contagi. Con l’arrivo dell’estate la politica ha deciso di mandare in soffitta la pandemia, dopo aver decretato che a partir da questo mese non sarà più obbligatorio l’uso della mascherina che si è rivelato davvero eccellente per arginare il contagio. Ma non sarà certo un decreto del governo a fermare la corsa del contagio. Il virus anzi ne approfitta per modificarsi, adattandosi alla nuova situazione. La nuova variante Omicron 5 ha fatto salire l’RT in due settimane dal 16% al 34,4% attuale. Ma la verità è che abbiamo abbassato le difese, sostiene Cesare Cislaghi, ex presidente dell’Associazione italiana di epidemiologia il quale valuta che nelle prossime settimane supereremo i 100mila casi al giorno che potranno tradursi in cento morti al giorno ed oltre. Massimo Andreoni, primario infettivologo al Policlinico Tor Vergata di Roma si è detto d’accordo di ritornare all’uso della mascherina al chiuso per non ritrovarci con gli ospedali pieni. Il primo paese in Europa a rialzare una barriera è la Francia che prevede il pass sanitario per chi si presenta alle frontiere. Tra l’altro, proprio a causa dell’aumento dei contagli, l’Unione Europea ha deciso di prorogare di un anno l’obbligo del green-pass. La battaglia dunque continua anche se il virus ha ridotto di molto la sua capacità di infettare le vie respiratorie profonde ma i casi di positività aumentano e si tratta in maggioranza di giovani molti dei quali fanno il tampone fai da te per non essere tracciati, e si tratta di un brutto segnale perché così salta qualsiasi certezza sul numero dei contagiati che, secondo i sanitari, sono molti di più dei casi accertati. L’obbligo dell’uso della mascherina al chiuso sarà pure una misura impopolare ma non possiamo sacrificare la salute della popolazione per favorire la “ripresa economica”. A dire il vero è solo il settore turistico che è contrario ad ogni misura di controllo ma riteniamo errato ed anche ingiusto che in nome del profitto si debba rinunziare ad ogni misura di sicurezza, perché a farne le spese saranno soprattutto le strutture sanitarie, con un aumento anche della spesa sanitaria. Secondo Sambri, direttore del laboratorio di Pievesestina di Cesena “bisogna pensare già ad una campagna per il vaccino a tutti a ottobre, anche perché non sappiamo cosa ci aspetta dal punto di vista delle varianti“. Non è d’accordo con questa prospettiva l’infettivologo Matteo Bassetti secondo il quale “tra vaccinati e guariti, è al sicuro il 100% dei cittadini”. Una dichiarazione in netta controtendenza con i timori espressi da buona parte della comunità scientifica. Se la nuova variante del Coronavirus è meno aggressiva delle precedenti, una gran parte dei pazienti sono gestibili da casa: tra l’altro nei soggetti sani sembra che il virus venga eliminato prima. In conclusione, si raccomanda di utilizzare la mascherina in ambienti chiusi o particolarmente affollati, seguire scrupolosamente i consigli dei sanitari, senza affollare gli ambulatori dei medici di base e prepararsi per una nuova vaccinazione a partire dai soggetti più deboli e da quanti, medici ed infermieri, sono a contatto diretto con i pazienti. Se non si vince, perlomeno adottiamo comportamenti che limitino i contagi, C’è bisogno di ricordarlo anche ai nostri politici i quali per motivi elettorali fanno fatica a sbilanciarsi nella situazione di crisi politica che stiamo attraversando. Queste previsioni, purtroppo, in questa ultima settimana si sono rivelate troppo ottimistiche perché, in assenza di qualsiasi protezione la curva dei contagi è ripresa a salire. I sanitari sono preoccupati perché in alcune regioni sia per il boom di reinfezioni ma anche perché vi è un aumento delle polmoniti aumenta la pressione sulla sanità. Forse sarà necessario anticipare fin da ora il piano vaccinale e ritornare ad usare le mascherine, anche se vi è un colpevole silenzio da parte del governo. In Romagna e nel Veneto sono riprese le grandi manifestazioni musicali, con decine di migliaia di giovani stretti l’uno all’altro per cui nel giro di una settimana si prevede un nuovo picco dei contagi che metterà in crisi il sistema sanitario: sembra che i politici non vogliano guastare la festa all’esercito dei vacanzieri. Una decisione che potrebbe rivelarsi davvero incomprensibile, senza tener conto delle valutazioni espresse dai sanitari.

 

Luglio 2022PORTE APERTE…AL VIRUS

Back To Top
Translate »