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INTERNET e LIBERTA’ di PENSIERO

Qualche giorno fa ho avuto modo di leggere sul nostro sito una forte censura che il CdO ha espresso a proposito delle affermazioni dell’avv. Minutillo – riportate su Facebook – riservandosi di assumere nei confronti del collega ogni ulteriore iniziativa. Incuriosito sono andato su Facebook dove ho potuto leggere le gravi esternazioni espresse dal collega. Qui non è in gioco, come è stato chiarito, la libertà di pensiero. Ricordiamoci che anche in Germania il libro più vietato del secolo, il Mein Kampf circola liberamente sia pure accompagnato da numerose note a margine del testo. Anche oggi in Italia circolano liberamente i testi che fanno riferimento all’ideologia fascista e tutto ciò non costituisce scandalo perché ci troviamo difronte ad un’espressione del pensiero che, pur se condannata per la sua offesa ai principi di libertà e di democrazia, ha libera diffusione nel nostro sistema democratico. In fondo il sistema democratico non può limitare la circolazione di testi contrari all’ordine democratico come avviene perché sarebbe in contrasto con il principio delle libertà di pensiero che in base alla nostra Costituzione va difesa e garantita anche quando queste opere – come è evidente – sono portatrici di posizioni illiberali, sempre che essi non violino precise norme penali. Detto ciò va precisato che, ogni forma di razzismo, di discriminazione va combattuta innanzitutto sul piano politico. C’è dunque un primo momento politico che oggi manca perché all’estremismo politico della destra reazionaria non si può rispondere solo con la repressione. Certo i movimenti razzisti che stanno sorgendo un po’ in tutta la vecchia Europa destano preoccupazione e vanno combattuti ma essi si rafforzano laddove la società civile non sa offrire le risposte adeguate. Anzi, sull’onda della crisi, anche i movimenti della sinistra europea finiscono per rendersi complici, consapevoli o meno che lo siano, di queste derive reazionarie. Accettando di assumere, il governo del paese (e mi riferisco in particolare all’Italia e alla Francia) la sinistra storica ha abdicato a quello che erano gli obiettivi della lotta dei socialisti: quello di costruire un mondo senza barriere, di offrire solidarietà ai deboli ed agli oppressi, di creare una società libera e senza discriminazioni. In effetti questi governi, cercando di fermare quella che è stata indicata come una vera e propria invasione, hanno assunto la responsabilità politica e sociale di bloccare l’emigrazione, se necessario anche con ricorso a mezzi violenti, sintomo della loro involuzione verso forme autoritarie. Senza dimenticare che l’UE si è affidata ad un regime, come quello turco, per tener lontani milioni di esuli e di emigranti dalle coste dell’Europa. Anche in Italia si rafforzano i movimenti populisti, difronte alle incertezze economiche e alle blande condanne che provengono dall’area governativa. In questa situazione non ci pare strano, e ci riportiamo al nostro caso, che anche un esponente della destra populista, possa rivendicare nuove leggi razziali a tutela della cristianità, prendendosela per l’occasione, con “una costituzione schifosa scritta dai maiali partigiani”. Non si tratta di un episodio isolato perché il web è pieno di queste rivendicazioni da quelle più estremiste, come quelle giustamente condannate ma il fascismo di vecchio stampo va combattuto come quelle nuove forme di fascismo “democratico” che propongono una profonda revisione dei principi costituzionali. Questo episodio che si è verificato in una regione sempre guidata dal riformismo di sinistra è un campanello d’allarme che ci induce ad approfondire l’argomento del razzismo via web in maniera più organica.

Agosto 2016

(Avv. E. Oropallo)

INTERNET e LIBERTA’ di PENSIERO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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