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Passero solitario

D’in su la vetta della torre antica, passero solitario alla campagna cantando vai, finché non more il giorno”. Così scriveva Leopardi nella sua lirica nella quale paragonava la sua esistenza a quella del passero che vive le sue giornate in solitudine, a differenza di altri uccelli. Purtroppo, oggi il Leopardi non avrebbe potuto trovare ispirazione per la sua poesia nell’osservare il volo del passero sulla sua casa in quanto, ormai, anche il passero – uccello che era comune veder volare sopra le nostre case – sta scomparendo dai nostri cieli. Dal 1970 ad oggi in Europa sono scomparsi, infatti, oltre 400 milioni di uccelli a causa dei cambiamenti climatici ma anche dagli habitat naturali che stanno cambiando e per la rarefazione delle prede. A farne le spese, sono soprattutto le specie volatili più comuni, come sta accadendo da diversi anni anche nel continente sudamericano. In un articolo comparso su “La Repubblica” del 3 ottobre scorso, come spiega Diego Rubolini – ornitologo dell’Università Statale di Milano – “specie come i passeri e le allodole, sempre presenti nelle nostre campagne, si sono ridotte del 50%”. Il ricorso sempre più frequente ai pesticidi – aggiunge Rubolini – ha poi ridotto e compromesso molte delle prede alla base della dieta di molti uccelli insettivori che in passato contribuivano alla lotta biologica contro i parassiti”. Uccelli, come il falco grillaio, anticipando le conseguenze dei cambiamenti climatici, sono partiti dall’Alta Murgia, al confine tra Puglia e Basilicata, verso la Pianura Padana. “Infatti, secondo i cambiamenti climatici – scrive La Repubblica – nei prossimi anni l’Italia meridionale sarà più secca, costringendo uccelli come il falco grillaio a spostarsi verso le pianure del Nord”. Anche altri volatili, come la cicogna bianca, che si adattano più facilmente ai cambiamenti ambientali, hanno un futuro garantito. In effetti, la cicogna bianca, che oggi nidifica con regolarità nel Sud del paese, già negli anni ‘90, grazie anche ad un intervento di reintroduzione, è tornata a nidificare anche in Piemonte, consentendo così alla specie di potersi riprodurre anche in regioni lontane dal suo habitat naturale. Può sembrare strano ma il percorso oggi anticipato da diverse specie di uccelli, sarà anche quello che dovranno effettuare i popoli del Mediterraneo che dovranno migrare verso il Nord-Europa, dando vita nei prossimi anni ad una lenta ma inarrestabile migrazione per garantire la propria sopravvivenza con inevitabili conseguenze sul piano sociale. Bisognerà dunque studiare i cambiamenti sociali ed utilizzare tutte le risorse tecniche per far fronte a questi fenomeni ambientali che certamente vanno affrontati a partire già da questi anni.

6/12/2019

Passero solitario

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