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CATASTROFI NATURALI O DISASTRI SOCIALI?

Alcune settimane fa ci siamo svegliati in mezzo ad una fitta nebbia, la quale è ricomparsa dopo diversi anni creando notevoli problemi alla circolazione stradale. I nostri politici hanno dato la colpa al cambiamento climatico. Una falsa notizia in quanto sono decine di anni che gli scienziati ripetono che bisogna intervenire in quanto i disastri che hanno segnato questi ultimi anni si sono verificati a causa dell’inquinamento atmosferico, dovuto all’uso scellerato delle energie fossili che sono il primo fattore di inquinamento dell’atmosfera.

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Una gigantesca nuvola di smog ha coperto tutta la Pianura Padana; in Emilia-Romagna sono stati rilevati valori elevati delle polveri sottili – per cui in tutte le province è scattato l’allarme rosso con il divieto assoluto di circolazione delle auto più inquinanti, consigliando le autorità di tenere a casa gli anziani e i bambini limitando le passeggiate all’aria aperta.

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L’agenzia che si occupa di monitorare lo stato della atmosfera – ARPA – ha dichiarato che “siamo all’interno di una grande valle, quella Padana, e tutto quello che viene emesso dalle attività umane ristagna” aggiungendo che “le pratiche adottate in agricoltura come lo spargimento del letame contribuiscono ad aumentare le polveri sottili“. A Milano ARPA ha ricordato che le polveri più insidiose per i nostri polmoni hanno raggiunto concentrazioni di ben quattro volte superiori ai limiti. Milano per un giorno è finita sul palco delle città peggiori al mondo superando persino Delhi. “Ormai non sono più un fenomeno così raro in quanto si tratta un’emergenza reale alla quale bisogna rispondere perché costituisce un rischio concreto per la nostra salute“. “Purtroppo si respira dappertutto aria tossica e l’azione amministrativa che dovrebbe tutelare la salute di tutti latita” – così scrive Nicola Pirone, scienziato del CNR, il quale denuncia che l’inquinamento è la causa principale dei nati prematuri in Europa.

Dopo diversi giorni la situazione è andata migliorando anche perché vi sono state precipitazioni che hanno pulito in parte l’atmosfera, ma non c’è da farsi illusioni.

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Che l’uomo sia in gran parte responsabile della spaventosa crisi climatica non è una notizia delle ultime ore. Tanto per dare qualche dato, è stato nel 2005 a Parigi che i paesi di tutto il mondo si sono impegnati ad abbassare l’inquinamento atmosferico, entro e non oltre il 2050 ma in questi anni non sono state prese misure per abbassare la temperatura al suolo e nell’atmosfera, anche per l’opposizione dei paesi emergenti che non possono rinunziare a fonti di energia fossile come il carbone. Mentre per una serie di fattori (sempre legati all’opera dell’uomo) il riscaldamento atmosferico è aumentato provocando una serie di catastrofi, di una violenza tale da far temere che, se non vi saranno provvedimenti per bloccare questi fenomeni, sarà messa in discussione la nostra stessa civiltà. “Crescere e fare figli in questa situazione ambientale e sanitaria è una preoccupazione costante” dichiara il Sindaco di Bologna.

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A tener conto degli eventi più catastrofici di questi ultimi anni come le inondazioni che hanno flagellato le coste di numerosi paesi, e i cicloni che hanno devastato buona parte degli USA, e le bombe d’acqua che hanno distrutto vaste aree, arriviamo a concludere che la responsabilità maggiore sia proprio del nostro sistema economico. Una delle grandi sfide per gli esseri umani di questo secolo sarà il passaggio all’uso di risorse energetiche rinnovabili che non contribuiscono all’aumento dei gas serra.

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Ma queste risorse energetiche non inquinanti non sono molte per cui bisognerà abbandonare una delle illusioni, come quelle del poter fare a meno del nucleare il quale va invece ad affiancare le risorse energetiche rinnovabili. Anche il ricorso all’energia solare come soluzione ideale è ugualmente illusorio perché bisognerà lavorare per anni per rendere possibile il trasferimento di questa energia dal Sole alla Terra…ebbene il budget delle risorse destinate al solare è del tutto insignificante, mentre si continua a fare uso, anche nei paesi sviluppati come la Polonia, dell’energia fossile. Polonia stessa che ha dichiarato di poter chiudere le miniere a partire solo dal 2050, mentre la Germania continua ad acquistare carbone dai paesi africani come il Sud Africa per il suo prezzo basso, bloccando allo stesso tempo la chiusura delle centrali atomiche.

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Si allontana così l’obiettivo di mettere al palo le energie fossili e quelle atomiche. Un paese come l’Italia che nel 2002 ha deciso di rinunziare alle centrali nucleari acquista l’elettricità prodotta in Francia dalle centrali nucleari. Secondo l’ONU dovrebbero essere prese ed applicate alcune misure fondamentali come l’attuazione di un programma internazionale sulle energie rinnovabili, e varare un programma di protezioni delle foreste. Ancora, esigere dai paesi sviluppati di contribuire con un minimo dello 0,7% della loro ricchezza per sostenere lo sviluppo dei paesi più poveri e nello stesso tempo annullare il debito pubblico di questi paesi. Obiettivi oggi irrealizzabili visto l’attuale quadro economico-politico.

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Nei prossimi anni potrebbero farsi sempre più frequenti gli episodi climatici estremi, mentre gli esperti dell’ONU hanno già rinunciato all’idea di stabilizzare il clima mondiale invitando gli Stati a prepararsi agli effetti del riscaldamento climatiche considerando ormai inevitabile. Ancora più criminale è il silenzio dei nostri governanti che nascondono all’opinione pubblica la gravità della situazione. “Colpevolmente indifferenti a ogni preoccupazione per il pianeta, le oligarchie al potere sono asservite ad un ordine mondiale più che mai fondato sul saccheggio delle ricchezze naturali e umane e sulla conquista dell’energia attraverso le armi mentre i ripetuti allarmi degli ecologisti continuano a restare inascoltati“, scrive lo storico Pascal Acot.

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La cosiddetta ‘economia-liberista’ opprime con la povertà, le malattie e la mancanza di istruzione i due terzi dell’umanità, per cui solo quando riusciremo a liberarci di questa zavorra e mettere il destino dell’uomo nelle mani di un sistema basato sulla solidarietà e sulla collaborazione fra tutti i popoli della terra avremo forse una chance per salvare questo pianeta e l’umanità stessa dalla catastrofe.

Aprile 2024

CATASTROFI NATURALI O DISASTRI SOCIALI

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