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Il rinvio pregiudiziale nel diritto dell’UE. Cesena, Convegno del 5/03/2010. Sintesi a cura Avv.to E. Oropallo

Il ruolo della CdG è essenziale per assicurare la corretta applicazione del diritto europeo a livello nazionale.
In base al principio dell’applicabilità diretta sussiste la responsabilità degli Stati membri nell’applicazione del diritto comunitario che nel sistema delle fonti giuridiche ha valenza superiore alla norma interna. Autonomia del potere giudiziario e applicazione del d.c.: rapporto molto complesso che si precisa e si risolve con l’aiuto della giurisprudenza comunitaria. In effetti i soggetti che presiedono all’applicazione del d.c. sono proprio i giudici nazionali.

Ruolo della formazione: secondo un recente rapporto dell’UE, più di 2/3 dei giudici nazionali non hanno partecipato ai corsi di formazione professionale. Con le nuove basi poste dal Trattato di Lisbona forse è arrivato il momento di promuovere iniziative per la creazione di strutture più forti.

Principio di convergenza e unificazione
Il diritto nazionale deve essere coerente con la norma superiore di d.c. che diventa legislazione interna.
Tendenza del giudice nazionale ad applicare la norma interna senza riconoscere la supremazia del diritto europeo.
Ovviamente, la prospettiva di applicazione concreta della norma europea è un problema di responsabilità politica degli Stati membri. In questo quadro si inserisce la procedura pregiudiziale che consente a un giudice di uno Stato membro di chiedere alla CdG di interpretare una disposizione di d.c. o di valutare la validità di un atto, secondo i giuristi di common law, è considerato “il fiore all’occhiello” di tutto il sistema giudiziario comunitario. E’ la chiave di volta che ha permesso alla CdG di elaborare i fondamenti di un nuovo ordine giuridico e che continua a fornire gli elementi necessari per lo sviluppo del diritto allo scopo di rispondere sempre meglio ai bisogni dei cittadini dell’UE.
La maggior parte dei casi in cui si procede alla richiesta sono legati a problemi di applicazione di una norma c. da parte delle autorità nazionali di applicazione di una direttiva o ancora di applicazione di una disposizione nazionale ritenuta contraria alla n.c..
In tutti questi casi, è “il giudice comunitario di diritto comune” espressione utilizzata dal Presidente del Tribunale di prima istanza in un’ordinanza del 1995 – il giudice naturale dell’applicazione del diritto comunitario.
Il rinvio pregiudiziale consente al giudice nazionale e – in alcuni casi lo obbliga – a riferirsi alla Corte per chiederle sia di interpretare una norma comunitaria sia di decidere sulla sua applicazione. Si tratta di una cooperazione tra giurisdizione nazionale e CdG, per prevenire divergenze nell’interpretazione del diritto comunitario e di assicurare la sua applicazione uniforme in tutti gli Stati membri.

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Il rinvio pregiudiziale

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