TROPPI MEDICI AL CAPEZZALE DEL MALATO
Dopo aver obbedito agli ordini di “Sua Maestà Trump II”, restando per tre anni alla finestra a guardare quello che accadeva per strada, ecco farsi vivi i Cavalieri dell’Apocalisse dell’UE ad esporre le loro ricette. Quanto sta accadendo non è un gioco: non ci si può presentare a Putin portando una bozza di accordo che è un vero e proprio atto di capitolazione del “nemico”.
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Non è questa la strada da seguire. Se i burocrati dell’UE vogliono davvero chiudere la partita devono dimostrarsi più morigerati, mentre, al contrario, stanno per accendere le luminarie per far festa a spese di Putin.
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L’UE sta esercitando forti pressioni sul Premier belga affinché sostenga la proposta di destinare i fondi russi congelati nelle banche per la ricostruzione dell’Ucraina. Egli, tuttavia, continua a opporsi al piano che potrebbe avere conseguenze disastrose per il Belgio. L’Ucraina deve far fronte ad un buco di bilancio di 65 miliardi di euro tra il 2026 e il 2027, e la Commissione spera di utilizzare questi fondi in un momento in cui i bilanci nazionali degli Stati membri dell’Unione sono in sofferenza.
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La guerra in Ucraina è il più grave conflitto in Europa dal 1945. I conflitti armati non si concludono sempre secondo i pronostici basati su realtà e azzardo. Il Financial Times ha elencato diverse soluzioni: una vittoria russa totale, una vittoria russa parziale con la spartizione dell’Ucraina, una sotto il controllo russo e una con Zelensky, il ritiro russo con la disgrazia politica di Putin e una guerra tra la NATO e la Russia. Quest’ultima è una soluzione estrema che ci porterebbe agli anni ’40 del secolo scorso, ma non è neppure da sottovalutare.
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Per il russo, nostalgico dell’Impero, una sconfitta sarebbe un’umiliazione insopportabile. Putin non sembra un orfano triste del Comunismo, al contrario, ha nostalgia dell’Impero e fretta di ricomporlo.
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Per Zelensky una soluzione accettabile è molto più difficile, in quanto il Paese è stato gettato nell’arena dal potente sovrano USA che lo ha usato come una pedina per scoprire il gioco dell’avversario. Ed oggi è costretto a guardarsi attorno dopo aver collaborato alla distruzione del suo paese e sacrificato migliaia di giovani ucraini, grazie anche alla collaborazione di un’Unione Europea, vittima anch’essa dei disegni di grandezza del padrone del Mondo.
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“Com’è triste l’Europa, un concerto stonato di nazioni, un baraccone, un branco di lupi pronti ad azzannarsi tra di loro“, scrive Paolo Rumiz, uno dei tanti che hanno creduto nella nascita di un’Europa di pace.
Novembre 2025
Avv. Eugenio Oropallo